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Sant’Antonio dei Portoghesi, nel suo aspetto attuale, è il risultato di un’importante trasformazione istituzionale operata verso la metà del secolo XIX, da parte di uno dei protagonisti del Liberalismo in Portogallo, il Duca di Saldanha - rappresentato nell’affresco di Salvatore Nobili, nella volta del soffitto del salone nobile.
Questa Casa, che diventerà in seguito un’istituzione nazionalizzata, nasce dalla fusione di due precedenti ospizi che accoglievano i pellegrini portoghesi giunti nella città papale per visitare le tombe degli Apostoli, e le sue antiche origini risalgono all’opera pia fondata dal Vescovo di Porto, in seguito Cardinale di San Crisogono, D. Antão Martins de Chaves.
La vocazione di questo Istituto è duplice: da un lato valorizza questa eredità spirituale, edificata nella Chiesa nazionale di Sant’Antonio con pietre preziose e un’arte raffinata; dall’altro diviene la sede in cui sono ospitati artisti e studiosi portoghesi, giunti in città per arricchirsi culturalmente e valorizzare il panorama culturale del paese. Per questa ragione l’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma ha sempre conservato una doppia valenza, spirituale e culturale.
La Chiesa, oggetto di un restauro sistematico, è aperta ogni giorno, ammirata dai turisti e visitata dai devoti; ogni domenica si celebra la santa Messa in lingua Portoghese, seguita da un concerto di organo, e costituisce un centro di accoglienza per i pellegrini portoghesi.
È punto di riferimento per molti studenti che aderiscono al programma ERASMUS che possono contare su un valido aiuto nel periodo di permanenza a Roma, soprattutto per quanto riguarda la difficile ricerca dell’alloggio.
Da una parte ci si dedica alla tutela e conservazione della tradizione storica, dall’altra si cura la proiezione dell’Istituto nel futuro. Nel nostro archivio, il cui accesso è consentito solo attraverso un’autorizzazione, sono custoditi documenti relativi alla vita dell’Istituto e, quindi, alla comunità nazionale che ne ha fatto parte nell’arco dei secoli. Alla biblioteca, il cui numero di volumi era già cresciuto in modo considerevole negli ultimi anni, si è ora aggiunta la donazione della Professoressa Luciana Stegagno Picchio, che la rende senz’altro la più completa in Italia per quanto riguarda i temi lusofoni. Si tengono regolarmente corsi di Lingua e Cultura Portoghese semestrali divisi in quattro livelli.
L’intensa attività culturale dell’Istituto è costituita da concerti musicali e organistici realizzati settimanalmente in Chiesa, sede del nuovo grande organo sinfonico a cinque manuali e otto corpi fonici, considerato unico al mondo. Diverse conferenze hanno luogo nell’elegante “salone nobile” e le esposizioni, con cadenza mensile, nella suggestiva galleria d’arte. Una notte di fado, nel mese di maggio, è accolta nel cortile dell’Istituto, e molte altre feste nazionali e religiose, sono celebrate in convivio nello spazio polivalente della “sala gialla”.
Con l’invito a visitare l’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma, augurando che possa sempre costituire una porta aperta ed un ponte verso la cultura portoghese nel cuore della Città Eterna, vi saluto fraternamente.
Monsignor Agostinho Borges
Monsignor Agostinho Borges nasce a Telões – Vila Pouca de Aguiar (Portogallo), frequenta il Seminario di Vila Real ed è ordinato sacerdote il 3 luglio 1983. Si laurea in Teologia presso l'Instituto de Ciências Humanas e Teológicas della città di Porto e insegna per due anni accademici al Seminario dove aveva studiato.
Tra il 1984 e il 1994 è inviato a Parigi dove, oltre ad assistere la Comunità Portoghese de Paris XVI, ha frequentato l’Institut Catholique de Paris, l’Institut de Musique Liturgique e l’Institut Supérieur de Liturgie e ha insegnato presso Association Portugaise d'Entraide et Culture, che dirige tra il 1989 e il 1994.
Nel 1994 è nominato Rettore dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma e nell’anno successivo Addetto Culturale dell'Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede. Laureato in Storia della Chiesa nella Pontificia Università Gregoriana, sta lavorando ad una tesi di dottorato nello stesso Ateneo, che analizza temi relativi ai rapporti tra Roma e il Portogallo.
La sua passione per la musica e la sua amicizia con personalità di rilievo nel panorama musicale europeo, rendono possibile la realizzazione di concerti con eminenti personalità negli spazi di Sant'Antonio dei Portoghesi. Oltre ad aver avviato e concretizzato le grandi opere di restauro valorizzando l’intero Istituto, promuove sistematicamente un’intensa programmazione culturale. La programmazione musicale vede il suo apice nella realizzazione del grande organo sinfonico, fulcro della rassegna organistica di rango mondiale.
Il 24 luglio 2000 gli è conferito il titolo onorifico di Prelato d'onore di Sua Santità da Papa San Giovanni Paolo II. Inoltre è stato insignito, nel 2010, dal Presidente della Repubblica Portoghese, Prof. Aníbal Cavaco Silva, con il grado di Commendatore dell’Ordine del Principe Enrico il Navigatore.